Inno alla Dea di Francesca Diano

La Dea iberno-celtica Maeve  – Calderone di Gundestrup sbalzo su argento

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INNO ALLA DEA

                   O Madre delle quattro parti del mondo
                   Risveglio della coscienza e dei misteri
                   Che la terra implora per il vento
                   Cosmico del tuo respiro.
                   Madre, Grande Dea dalle dita di arcobaleno
                  Il tuo volto impregna tutto l’universo.
                   Tu Est, tu Sud, tu Nord, tu Ovest
                   Tu fiume di oscurità e di morte
                   Rendi viva la vita e vivo il mio sentiero.
                   Madre dalle bianche braccia e dall’occhio di  smeraldo.
                   Tu fonte di luce che genera l’Uno.
                   Da te tutto procede e in te ritorna
                   A te s’inchina l’arco immortale della via
                   Che sola conduce alla salvezza.
                   Nel mistero d’ogni seme è racchiuso il tuo sorriso
                   Cosmico, che emana la solvenza della materia.
                   Tutto in te si genera e in te si distrugge.
                   Nel suo eterno fluire – senza sosta –
                   E’ il suono della tua parola immortale.
                   Dal tuo ventre zampilla l’acqua
                   Che spegne ogni sete.
                   Tu, Madre Dolorosa, ferita nel ventre
                    Dalla  morte del Figlio
                   Distruggi il tuo corpo immenso
                   Fatto di stelle e di comete.
                   Tuo è l’immenso vuoto che riempie lo spazio
                   Animato dal tuo respiro.
                   Vieni Madre. Accogli nel passaggio,
                    Fra le tue braccia – arco balenante di energia –
                    Vento, foglia, pioggia, tuono
                   Abisso e oceano, roccia e luna.
                   Sciogli il mio essere tra i meandri a spirale
                   Del tuo sorriso di fanciulla immortale.
Cork 1997

Nota

Questo testo è parte del mio romanzo La Strega Bianca – una storia irlandese (2011)

(C) Francesca Diano 2012 TUTTI I DIRITTI RISERVATI

9 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Fiorella D'Errico
    Feb 18, 2012 @ 13:44:25

    Esotica, ma così familiare, questa figura di Magna Mater.

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  2. virginia
    Feb 29, 2012 @ 20:23:03

    Non so molto del pensiero irlandese. Mi chiedevo se a proposito dei versi “Tu fonte di luce che genera l’Uno./ Da te tutto procede e in te ritorna” potevo azzardare un riferimento all’Uno plotiniano. L’emanazione tuttavia è ipostasi ben diversa da una grande madre.
    Versi suggestivi, brava!

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    • Francesca Diano
      Feb 29, 2012 @ 21:40:14

      Cara Virginia, ti ringrazio di questa domanda che indica una lettura molto attenta del testo, che in effetti non è inteso come un inno a una specifica divinità femminile del pantheon celtico. Convoglia piuttosto una vasta serie di attributi che in qualche modo sono comuni alla Grande Dea Madre Mediterranea, alle divinità femminili dell’induismo, (Radha, Sita, Khali), alla Madonna, alle divinità femminili iraniche ed egiziane, alla Dea Madre dei Celti ecc. Anche la forma dell’inno sacro (omerico o vedico) è significativa.
      La questione che poni non è, per quanto mi riguarda, necessariamente riferita all’Uno di Plotino, anche perché il concetto è precedente a Plotino ed è di origine vedica o addirittura prevedica.
      Detto questo, l’inno si riferisce all’immagine di un’entità creatrice che non ha caratteristiche infantilmente sessuate, ma all’opposto, le comprende e le annulla tutte in sé.
      Non so se sono riuscita a risponderti, perché la materia è complessa e il testo riunisce molto di quelle che sono le mie conoscenze ed esperienze, ma, come tutti i testi poetici, contiene probabilmente di più di quanto io sia consapevole.

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  3. virginia
    Mar 02, 2012 @ 13:20:22

    Grazie Francesca,
    l’Uno di Plotino è appunto un “generatore” spiritualizzato. Dopo aver frequentato la scuola neoplatonica di Ammonio Sacca, egli si unì alla spedizione di Gordiano contro i persiani proprio allo scopo di conoscere meglio la sapienza e la filosofia orientale. Rimane questione aperta se vi abbia attinto direttamente o si tratti di affinità spirituali.

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  4. Francesca Diano
    Mar 02, 2012 @ 16:07:21

    Cara Virginia, so bene di Plotino. Del resto alla filosofia greca gli apporti orientali non sono estranei. Ma, avendo scritto io l’Inno alla Dea (è uno dei testi poetici che ho incluso nel mio romanzo) nei miei intenti, come ho detto nel commento precedente, non era contemplato il concetto plotiniano dell’Uno, ma ho attinto a tradizioni filosofico-religiose molto più antiche. La tua lettura è certamente molto interessante e te ne ringrazio.

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  5. fernirosso
    Mar 12, 2012 @ 17:46:14

    E’ iniziato proprio oggi un percorso sulla Dea Madre abbastanza particolare, ha preso infatti come fulcro l’opera e l’indagine di Octavia Monaco e porterà, già da domani, l’apporto degli approfondimenti su quelle opere e sui temi ad esse legati da parte di Selene Ballerini. Il percorso lo ha voluto con decisone Vittoria Ravagli che cura per noi di cartesensibili questo tema avvincente. Se ti fa piacere passa, perché altre amiche, come Aldina De stefano, hanno ampliato lo sguardo aprendo finestre sui luoghi che consideriamo domestici, andando a recuperare nel mondo a noi più vicino, tracce della stessa dea che sembra rifiorire in questo periodo di oscuramento dei valori più degni d’essere qualificanti l’umano. Questo tuo testo è da un po’ che lo leggo perché porta la scrittura di segni della dea madre anche se, qui, sembra avere le fattezze della divinità celtica. fernanda

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  6. Francesca
    Mar 12, 2012 @ 20:46:56

    Cara Fernanda, grazie, avevo visto rapidamente oggi il bellissimo post di cui parli e ho lasciato un brevissimo commento, da approfondire. In effetti la Dea di cui parlo non è celtica, ma universale, come ho precisato nel commento precedente, in cui mi pareva ci fosse stato un equivoco sul mio testo. Come sai, tutto il mio romanzo ha come fulcro il potere salvifico della Dea e l’attualizzazione della sua presenza.

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  7. fernirosso
    Mar 13, 2012 @ 11:14:24

    Già, è proprio per quello che mi pareva il caso di coinvolgerti,perché non scegli per noi un brano dal tuo libro da pubblicare in cartesensibili, a breve porterà una presentazione del testo di Adina de Stefano che ha raccolto documenti e storia delle agane, o Krivapete del Friuli, delle Valli del Natisone inoltrandosi fino ai confini con la Slovenia. La Terra è il luogo in cui la MATRICE, nel senso di Mater originante, è la stessa, le coloriture diverse ne visualizzano le forme del suo essere intera ,a volte quasi orrenda perché forte oltre la misura della vita e della morte quale noi la intendiamo.
    Fammi sapere.f

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  8. Francesca
    Mar 13, 2012 @ 15:36:46

    Ma con immenso piacere! E ti ringrazio per la tua attentissima e affettuosa presenza

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