E morte non regnerà – And Death Shall Have No Dominion di Dylan Thomas. Tradotta da Francesca Diano

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Il testo fu scritto nel 1933,  raccogliendo l’invito di un amico a scrivere una poesia sull’immortalità. Il titolo è una citazione dall’Epistola di San Paolo ai Romani (6.9) secondo la traduzione inglese contenuta nella Bibbia di Re Giacomo, (King James’s Version, KJV, tradotta dal greco e pubblicata nel 1611), Death hath no more dominion – la morte non ha più potere, ove il greco originale è thanatos autou ouketi kourieuei, mentre la Vulgata in latino traduce mors illi ultra non dominatur e la Nuova Versione CEI italiana, la morte non ha più potere su di lui.

Fin dal titolo dunque la scelta di traduzione non è semplice, poiché tradurre Death shall have no dominion con ‘La morte non avrà dominio’, come nelle versioni italiane più diffuse, considerando tutte le implicazioni bibliche – pur essendo io ben lungi dall’intendermene di studi biblici – mi è parso semanticamente riduttivo. Certo, ‘dominare’ significa avere potere, regnare, ma tanto il termine greco che quello latino implicano l’idea di chi impone il proprio potere con una vittoria sconfiggendo un nemico, del signore, o sovrano che trionfa dopo una guerra e regna. Il Dominus latino, come il Kurios greco,  è colui che domina, che ha autorità, dispone e decide. E’ l’appellativo che si usa per Dio. Ma la morte – nemica della vita – non la sconfigge affatto, non la domina affatto, non suo è il Regno. E l’idea centrale che percorre tutto il testo di Dylan è proprio invece quella della sconfitta della morte,  della separazione che essa opera, dei mali della vita che non saranno resi definitivi dalla morte, determinando una sconfitta della vita stessa. È la morte che non ha potere, che non è domina, che non imporrà il suo regno, la sua signoria. Per questo motivo ho preferito scegliere di tradurre shall have no dominion con ‘non regnerà’, anche per un omaggio a Piero Bigongiari, che conobbe e amò Thomas e l’ospitò a Firenze e da cui fu profondamente toccato.

Vorrei anche precisare che ho scelto di tradurre the unicorn evils della seconda strofa con ‘i mali unicorni’, avendo qui unicorn funzione di aggettivo e lasciando l’ambiguità d’interpretazione dell’originale. L’unicorno. il cui corno è duro come cristallo, è universalmente noto come simbolo di purezza e, in alcune tradizioni esoteriche, di Cristo stesso, dunque mal s’accosta la sua figura al concetto di male, se non con valore d’ossimoro. Ma qui l’evocazione dell’unicorno ha tanto – a mio avviso – il significato di redenzione (il male che trapassa con la forza perforante di un corno d’unicorno ha anche la funzione di purificazione, poiché quei mali della vita non schianteranno), quanto di un risalire etimologicamente al senso originario (i mali armati di un unico potente corno).

Nella prima strofa ho scelto di tradurre lovers in  Though lovers be lost love shall not con ‘chi s’ama’, poiché mi piace intendere ‘amanti’ nel senso più universale e sublimato, di coloro che sanno amare, che conoscono l’amore e non solo nell’accezione limitante di coppie di amanti.

Nella terza strofa ho scelto di tradurre dead as nails, che significa ‘morti stecchiti) con ‘inchiodati alla morte’, per mantenere la metafora della testa del martello che picchia,  nella determinazione del carattere, che non si lascia piegare e che prosegue nel verso successivo. Ma, per quanto si possa sperare in una traduzione onesta e frutto di analisi e amore per questo immenso poeta, sarà sempre impossibile trasmettere – se non un’ombra –  quel celeste fulgore e fragore musicale che è la lingua di Thomas.

Oggi, 2 novembre 2017, Giorno dei Morti, a mio figlio Carlo Robert Owen, per metà di stirpe  gallese, perché though lovers be lost, Love shall not.

F.D.

E morte non regnerà

E morte non regnerà.

I morti nudi saranno uniti

All’uomo nel vento e alla luna d’occidente;

Quando ossa saranno spolpate e spolpate ossa dissolte,

Su piede e gomito avranno stelle;

Pur se impazziti saranno sani,

Se pur colati a picco in mare riemergeranno;

Se pur chi s’ama si perderà non così l’amore;

E morte non regnerà.

E morte non regnerà.

Avvolti dalle spire del mare

Lì sotto a lungo non moriranno come vento spirante;

Torcendosi sul cavalletto con tendini che cedono,

Legati alla ruota, non si romperanno;

Nelle loro mani si spezzerà la fede ,

E i mali unicorni li trapasseranno;

Scissa ogni estremità non saranno schiantati;

E morte non regnerà.

E morte non regnerà.

Pur se mai più udranno grida di gabbiano

O fragoroso infrangersi di onde sulla riva;

Dove un fiore sbocciò pur mai più debba un fiore

Levare il capo sotto scrosci di pioggia;

Sian essi matti e inchiodati alla morte,

La testa del carattere martellerà attraverso le margherite;

Irromperà nel sole finché il sole collassi,

E morte non regnerà.

 

And death shall have no dominion.
Dead men naked they shall be one
With the man in the wind and the west moon;
When their bones are picked clean and the clean bones gone,
They shall have stars at elbow and foot;
Though they go mad they shall be sane,
Though they sink through the sea they shall rise again;
Though lovers be lost love shall not;
And death shall have no dominion.

And death shall have no dominion.
Under the windings of the sea
They lying long shall not die windily;
Twisting on racks when sinews give way,
Strapped to a wheel, yet they shall not break;
Faith in their hands shall snap in two,
And the unicorn evils run them through;
Split all ends up they shan’t crack;
And death shall have no dominion.

And death shall have no dominion.
No more may gulls cry at their ears
Or waves break loud on the seashores;
Where blew a flower may a flower no more
Lift its head to the blows of the rain;
Though they be mad and dead as nails,
Heads of the characters hammer through daisies;
Break in the sun till the sun breaks down,
And death shall have no dominion.

Traduzione (C)2017 by Francesca Diano RIPRODUZIONE RISERVATA

4 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Gabriele Pettinari
    Mag 06, 2018 @ 19:39:44

    Grazie…

    Se pur chi s’ama si perderà non così l’amore;

    E morte non regnerà.

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  2. Francesca
    Mag 06, 2018 @ 19:44:36

    Grazie a te

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  3. Margherita
    Feb 13, 2023 @ 12:41:18

    Non conosco bene il sistema dei “commenti”, e quindi potrei sbagliare a inserire questo mio messaggio, ma conosco i problemi della traduzione letteraria, mi appassionano e cerco di studiarli. La sua traduzione, gentile Francesca Diano, di And Death Shall Have No Dominion mi è piaciuta moltissimo e mi ha aiutato a capire il senso dell’originale di Dylan Thomas più di altre traduzioni della stessa poesia. Anche l’introduzione alla traduzione, dove lei spiega alcune delle sue scelte traduttive, mi ha emozionata. Grazie, Margherita Crepax

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    • Francesca
      Feb 13, 2023 @ 12:51:27

      Gentile Margherita, le sono molto grata del suo bel commento, che è davvero gratificante per chi traduce dei testi di grandissimi poeti; una sfida, un’impresa sempre impervia ma ricca di gioia e di soddisfazioni. Esplorare un testo come questo è davvero anche un ricerca dentro di sé.
      Grazie.

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