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IL BLOG

Questo blog nasce molti anni fa per condividere gli autori, le cose e i luoghi che amo, alcune delle cose che ho scritto, qualche riflessione, alcune delle mie traduzioni e per parlare del pensiero e delle opere di mio padre. Dunque sta a metà fra il diario e la  vetrina personale e rispecchia il mio carattere, la mia formazione, le mie curiosità  e i miei gusti.

BIOBIBLIOGRAFIA

Sono figlia di un grande filosofo, grecista e filologo, che ha determinato in modo profondo la mia visione della vita e mi ha insegnato l’amore per la conoscenza e l’importanza essenziale di spaziare liberamente in tutti i campi del sapere, per quanto sia possibile.

Mi sono laureata in Storia della Critica d’Arte con Sergio Bettini, uno dei maggiori storici dell’arte del ‘900. Nei primi anni ’70 ho vissuto a Oxford, dove ho condotto ricerche sugli evangeliari miniati medievali, e poi, dal 1971, a Londra.

Dai primi anni Ottanta sono traduttrice di letteratura e saggistica per grandi case editrici, studiosa di folklore e tradizioni orali irlandesi, storica dell’arte e critica d’arte.  Ho vissuto a lungo in Inghilterra, dove ho tenuto corsi di storia dell’arte italiana all’Istituto italiano di Cultura di Londra e lavorato al Courtauld Insitute e in Irlanda, dove ho insegnato all’University College Cork. Ho tenuto corsi di storia dell’arte italiana all’Università per Stranieri di Perugia,  una serie di lezioni pubbliche sull’arte italiana contemporanea per l’università di Cork, seminari sulla traduzione letteraria (Università Alma Mater di Bologna).

Ho partecipato come relatrice a numerosi convegni nazionali e internazionali, tra cui, nel 2012 il convegno internazionale per il decennale della morte di Elémire Zolla, organizzato dall’A.I.R.E.Z, con l’intervento Spazio e tempo umano e sovraumano nella tradizione della lamentazione funebre irlandese.

Nel 1983 ho curato la prima edizione assoluta in italiano della Grammatica storica delle arti figurative di Alois Riegl, il grande storico dell’arte viennese (edizione postuma, 1905) edita da Cappelli.

Ho ideato e organizzato mostre, convegni, eventi culturali e concerti, tra cui un convegno nazionale sull’Orfismo, in collaborazione con l’Università di Padova, un convegno su Fiabe, leggende e tradizioni, sempre in collaborazione con l’Università, l’allestimento dell’Harlekin di Karlheinz Stockhausen, per mimo e clarinetto, con maschere di Donato Sartori all’Auditorium del Conservatorio Pollini  di Padova, per il quale lo stesso Maestro  Stockhausen mi ha fatto l’onore di inviarmi con dedica una sua composizione  e un evento sulla letteratura indiana per “Terrazza sull’India” al Festival dei Due Mondi di Spoleto, in cui sono stata anche relatrice.

Nel 1988, nella Sala dei Giganti dell’Università di Padova si è tenuta una serata dedicata alle mie poesie,  Poesia e Musica, in cui miei testi poetici sono stati presentati da Emilio Mariano, già Sovrintendente del Vittoriale, e letti dall’attore Filippo Crispo. La lettura dei testi si è alternata a brani di musica contemporanea, presentati da Franco Fayenz, ed eseguiti per clarinetto e pianoforte ed è intervenuto il grande Maestro e compositore Wolfango Dalla Vecchia, già direttore del Conservatorio di Padova.

Ho pubblicato saggi e articoli su libri,  riviste e quotidiani, ho svolto e svolgo un’intensa attività di conferenziera. Ho tenuto seminari per il Master of Death Studies and the End of Life dell’Università di Padova.

Come traduttrice letteraria mi occupo di narrativa, saggistica e poesia e ho curato la traduzione (e in vari casi anche come autrice di saggi introduttivi) di molte decine di opere di grandi autori per editori come Fratelli Fabbri, Neri Pozza, Cappelli, Guanda, Crocetti ecc. . Tra i miei autori, Thomas Crofton Croker, Kushwant Singh, Themina Durrani, Pico Iyer, Susan Vreeland, Sudhir Kakar. James Harpur, Gerard Hanberry, Neal Hall e molti altri e sono la traduttrice italiana ufficiale delle opere della scrittrice indiana Anita Nair e del poeta irlandese James Harpur. Ho tradotto testi di poetesse angloindiane, di poeti irlandesi e americani.

Mie pubblicazioni 

Fiabe d’amor crudele. Racconti. Edizioni La Gru, 2013

La Strega Bianca – una storia irlandese, 2016. Romanzo. Carteggi Letterari Le Edizioni.

La cena di anniversario. Racconto. In Io sono il Nord Est. Voci di scrittrici per raccontare un territorio. Antologia di racconti. Apogeo Editore, 2016

Bestiario. Raccolta di testi poetici. Edizione d’arte, NeroCromo Edizioni, 2017

Fisiologia delle comete, antologia poetica 1972 – 2017, Beroe Edizioni, 2023.

Miei testi poetici sono stati pubblicati su vari blog letterari tra cui  MOLTINPOESIA , CARTESENSIBILI, FERNIROSSO, L’OMBRA DELLE PAROLE. ALLA VOLTA DI LEUCADE ecc. e una consistente scelta di miei testi poetici è presente nell’antologia Il rumore delle parole (Edilet 2015) a cura di Giorgio Linguaglossa.

Nel 2012 ho vinto il 42° Premio Teramo per un racconto inedito

Nel 2014 ho partecipato al Festival della Mente di Sarzana insieme ad Anita Nair, che ho in passato affiancato al Salone Internazionale del Libro di Torino.

Il 5 ottobre 2014 Fiabe d’amor crudele è stato presentato alla manifestazione “Lo Svarietto” di Teramo3.0 insieme a opere di Domenico Dara e Filippo La Porta e il 12 dicembre 2014 al Sistema Bibilotecario Vibonese nell’ambito del Tropea Festival Leggere e Scrivere.

Nel maggio 2015, sul N°304 di POESIA (Crocetti Editore), è uscita una mia lunga monografia sul poeta irlandese James Harpur mai tradotto in Italia.

Il 9,10,11 ottobre 2015 sono presente al Festival Internazionale di Poesia Poetry on the Lake, sia come relatrice in inglese sulla poesia di James Harpur, che con un reading pubblico di miei testi poetici in inglese.

Il 30 settembre 2018 ho tenuto una Lectio Magistralis sui rapporti fra poesia e libri d’arte al Festival Internazionale di poesia Poetry on the Lake di Orta.

2019 Sulla rivista letteraria newyorkese “Cagibi” è stata pubblicata la traduzione del mio racconto Il gelato di Pascal (Pascal’s Gelato), trad. di Laura Valeri.

2021, Sulla rivista letteraria americana “The Festival Review”, viene pubblicata la traduzione inglese del mio racconto, vincitore del Premio Teramo, Le Libellule (The Dragonflies) nella traduzione di Laura Valeri.

Nell’ambito del III Festival Epicureo di Senigallia 2021 è stato messo in scena a Recanati il mio dialogo filosofico Leopardi incontra Epicuro.

Il 5 settembre 2021 la compagnia teatrale Officina Poetica mette in scena a Cremona il mio testo poetico Il Minotauro nello spettacolo Il labirinto di specchi, con testi di F. Durrenmatt.

Nel 2021 ho curato per la BUR la nuova edizione degli Scritti morali di Epicuro di Carlo Diano

Nel 2022 ho curato per Bompiani, collana Il pensiero occidentale, l’edizione delle Opere di Carlo Diano, (introduzione e note) con contributi di Massimo Cacciari e Silvano Tagliagambe

Sono curatrice e responsabile dell’Archivio Carlo Diano.

Scrivo da sempre, poesia, narrativa e saggistica. Per me le parole sono prima di tutto il modo di creare l’ordine nel caos di un universo apparentemente inconoscibile.

Tutto il contenuto del mio blog è coperto da copyright

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FRANCESCA DIANO was born in Rome in 1948. Her father, the famous  philosopher and scholar of ancient Greek, Carlo Diano, professor of Greek Literature and philosophy at the University of Padua, had a great influence on her education and studies, especially  regarding her interest in mythology and ancient cultures.

In 1971 she graduated Magna cum Laude in History of Art atPadua University. In the Seventies she  lived for some time first in Oxford, where she did research on medieval Italian illuminated manuscripts and later for some years in London, where she taught courses on Italian Art at the Italian Institute of Culture and worked at the Courtauld Insitute.

In 1997/98 she lectured in Italian at University College Cork.

From 1981  she has been a literary translator, working over  the years  for well known Italian publishers, like Cappelli Fratelli Fabbri, Neri Pozza, Guanda. Among her authors are  Thomas Crofton Croker, (Fairy Legends and Traditions of the South of Ireland), Anita Nair, Sudhir Kakar, Themina Durrani, Susan Vreeland, Uzma Khan, Kushwant Singh, Pico Iyer, Geraldine Brooks, Anodea Judith, Ward Rutherford, J.A. McCulloch etc.

She is the official Italian  translator of all the works of the best selling  Indian author  Anita Nair and of the Irish poet James Harpur.

Irish folklore and oral tradition are among  her main interests, stemming from 1973 when she was  lucky to find  in London one of the few and very rare  original copies of the  1825 first edition of T.C.Croker’s Fairy Legends .

In 1998 she was the curator for the Collins Press, Cork, of the facsimile edition of T.C.Croker’s Fairy Legends, the 1825 one in her possession. This  edition was released to celebrate the bicentenary of Croker’s birth. On that occasion she was interviewed  by the Irish Times   about her interest in T.C.Croker and Irish folklore..

Her  Italian translation of Croker’s work, enriched by her  long introduction (published by Neri Pozza  with the Italian title Leggende di Fate e Tradizioni irlandesi)  was also launched at the Irish Embassy in Rome, on the personal invitation of the Ambassador and had several reprints and different editions.

She has lectured extensively on art, literature, translation studies  (University Alma Mater inBologna) and Irish folklore. Her essays and articles on Irish folklore have been published in journals and newspapers.

She writes poetry, both in Italian and English, short stories, essays and is  of course still active as an Art critic, writing essays on some  well known Italian artists. Her poetry has been published by many leading Italian literary blogs.

In 2016 she has released her first novel, The White Witch – an Irish Story. Carteggi Letterari Le Edizioni.

In 2012 she was awarded the most important Italian literary prize for short stories, the Premio Teramo, awarded in its long history to some of the most celebrated  Italian writers.

In 2013 she has published a short story collection, Fiabe d’amor crudele (Tales of cruel love), Edizioni La Gru and in 2017 a poetry collection, Bestiario, NeroCromo Edizioni.

On May 2015 the Italian international poetry magazine POESIA (Crocetti Editore), one of the most important European poetry magazines,  published her long monograph of the Irish poet James Harpur  (with her introduction and translations), first Italian translation.

2019 The New York literary review Cagibi has published my short story Pascal’s Gelato translated by Laura Valeri

2021 The Americam literary quarterly “The festival Review” has published my award-winner short story The Dragonflies translated by Laura Valeri.

 

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25 commenti (+aggiungi il tuo?)

  1. Carla Fleischli Caporale
    Set 16, 2010 @ 19:59:21

    sono passata e il tuo sito è interessante, colto, attento, coltivato…

    spero di ritornarci!

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  2. svensays
    Giu 11, 2011 @ 08:50:41

    A pleasant surprise, the way we just “met” again!

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    • Francesca
      Giu 11, 2011 @ 13:15:55

      Indeed Sven, it’s been such a surprise! I read some posts from your blog and I like the way you write. You should actually write! And, by the way, at the moment Swedish writers are much appreciated in Italy

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  3. svensays
    Giu 11, 2011 @ 14:03:38

    Thanks for the encouragement! Since you say so, I actually DO write some. *blushing*. If you follow the link in my blogroll “World’s best novel … ” you’ll see.

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  4. Francesca
    Giu 11, 2011 @ 14:39:32

    In fact I read it and I loved it. That’s why I told you you should write. Not only you write very well, but with a great sense of humour, romanticism, kindness, culture and sensitivity. And – very important – with a deep consciousness of who and what you are. All of which are the features of a GOOD writer

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  5. Katiuscia
    Ott 21, 2011 @ 11:43:55

    Salve,
    volevo dirLe che questo sito è davvero bello, soprattutto i testi riguardanti Suo padre … Mi ha profondamente colpito la poesia “Giulietta” e la lettura interessantissima data da Lei..Anch’io sono una storica dell’arte e in questo momento sto scrivendo un piccolo intervento sul rapporto tra Giulio Carlo Argan e Diano (per questo mi sono “imbattuta” nel Suo sito)… Mi farebbe immenso piacere poterne parlare con Lei in separata sede… Come possiamo fare?

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  6. Francesca
    Ott 21, 2011 @ 14:45:59

    Cara Katiuscia, che piacere mi ha fatto il suo messaggio! Le ho risposto privatamente su Facebook. A presto
    Francesca

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  7. fabio teti
    Nov 04, 2011 @ 01:53:50

    Cara Francesca, lascio un commento qui perché non credo sia il caso di intasare lo spazio dedicato, su Le parole e le cose, ai testi di Bortolotti. Puoi tranquillamente cancellarlo, una volta letto; non credo sia questione così importante da meritare memoria imperitura.

    Solo per dirti: mi sembra di aver accolto la tua critica, nonostante la ritenessi gratuita e in qualche modo narcisistica, in assoluta cordialità. Non so a chi riferisci il tuo, altrettanto gratuito, “mi ritiro ne la mia camera de le lacrime, là ov’io potrò lamentarmi sanza essere udita”, ma, sia chiaro, davvero non è mia intenzione l’indurti ad abbandonare alcunché. Ti prego di credermi.

    That’s all. Buona serata,

    fabio teti

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    • Francesca
      Nov 04, 2011 @ 16:35:10

      Caro Fabio, pubblico il tuo commento e rispondo volentieri, oltretutto perché hai accolto la mia critica al tuo linguaggio piuttosto contorto e poco chiaro, con molta ironia e stile. Cosa che ho enormemente apprezzato.
      Ti dico anche subito che il secondo commento, non a quello che avevi detto tu, ma a “il pet”, altro non è che una citazione fedelissima (volta al femminile) delle parole che Dante scrive nella Vita Nova, quando si ritira nella sua camera a meditare.
      La chiama “la camera delle lacrime”. Era la mia risposta, di cui evidentemente non è stata colta l’ironia, all’invito a togliermi dai piedi. Cosa, questa sì un po’ buzzurra. Ci mancherebbe che su un blog come Le Parole e le Cose si dicesse chi può parlare e chi no, quando lo si faccia con eleganza e per un motivo ben preciso. Non direi proprio che il mio commento fosse narcisistico. Semmai narcisista è chi non lascia spazio agli altri.
      Dunque non vedo come mai, il mio commento al tuo thread – e non, si badi, al testo di Bortolotti, su cui non ho nulla da dire, perché mi lascia indifferente – debba “intasare” il post. Non c’è uno spazio determinato, finito il quale nessuno può più aggiungere nulla. Chi vorrà commentare il post di Bortolotti non sarà certo bloccato da me.
      Di tutte le molte decine di commenti che in genere ricevono i post di Le Parole e le Cose, spesso anche molto accesi e non sempre pertinenti alla materia del post stesso, non vedo perché solo il mio debba creare un problema di “affossamento” o “intasamento”. Mi pare per lo meno bizzarro. Se hai la pazienza di leggerti tutti i commenti a tutti i post di LPLC vedrai cosa intendo. Volevo solo sottolineare quanto la chiarezza nell’esprimersi sia fondamentale e che, per esprimere concetti profondi è sufficiente avere chiaro il concetto stesso. Altrimenti si rischia di creare l’effetto opposto a quello desiderato.
      Con simpatia

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  8. fabio teti
    Nov 04, 2011 @ 17:04:09

    Cara Francesca,

    ti ringrazio per il chiarimento. Aggiungo, dunque, per fare ulteriore chiarezza, che il mio invito a “chiudere il siparietto” era indirizzato ai link e alle battutine di “Signorina Else”, chiunque essa (o esso) sia, e non alla critica che tu hai mosso al mio, forse contorto, certo frettoloso, attestato di stima a Bortolotti. Avevo colto la citazione dantesca, in sé elegante e spiritosa, ma la reputavo fuori luogo proprio perché, erroneamente riferendola alle mie parole, mi sembrava cozzasse con la mia assoluta non-intenzione di intimarti alcuna ritirata. Cosa che peraltro non sarebbe nel mio carattere.

    Ho scritto inoltre che le tue parole mi sono parse narcisistiche. Mi spiego: considerata la tua trasparente indifferenza nei confronti dei testi di Bortolotti, e nonostante – per come io almeno intendo il funzionamento di un blog – fossero questi e non altro il “tema” proposto per la discussione, hai voluto ugualmente attestare il tuo passaggio, con tanto di aneddoto bio-culturale, prendendo quindi a pretesto quelle mie quattro frasi. Tutto qui. Magari ho utilizzato l’ennesima espressione (e tu dirai: recidivo!) opaca. Non era mia intenzione risultare offensivo.

    Se devo poi dirla tutta, il solo commento “buzzurro” e completamente egocentrico che ho riscontrato in quest’occasione, il che la dice lunga, è quello di Raffaele Donnarumma, sulla cui arroganza non appulcro verbo.

    Un caro saluto, sperando di aver sciolto i vari gòrdi e disguidi, e alla prossima occasione di dialogo,

    f.t.

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  9. Francesca
    Nov 04, 2011 @ 17:21:35

    Caro Fabio,
    dato che ormai siamo amici, ti confermo che l’appunto che fai all’ultimo commento – non esattamente stilato secondo ésprit de finesse – mi trova completamente d’accordo. L’uomo è intelligentissimo e ne ho apprezzato più volte lo stile e l’ironia, ma in questo caso….
    Comunque, sempre per chiarire fino a fugare anche le ultime ombre, ho scritto il commento al tuo commento, non per lasciare traccia del mio passaggio (tanto tutti spariremo inghiottiti dall’oblio e dal nulla prima o poi) ma perché sinceramente colpita da quello che hai scritto e davvero ho provato a tradurlo in inglese, come a volte faccio quando voglio trovare un senso che mi sfugge. La traduzione è un potentissimo mezzo di comprensione, perché devi praticamente smontare e rimontare il linguaggio. Non ci sono riuscita e mi sono ricordata di quella volta che Sir Antony Blunt, allora curatore del glorioso Courtauld Insitute, dove lavoravo (e anni prima che fosse travolto dallo scandalo dello spionaggio in Russia) mi chiese quello che ho detto.
    Non ho potuto resistere all’impulso perverso di scriverlo.

    P.S. apprezzo la finezza della tua risposta col dantesco “appulcro”.

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  10. fabio teti
    Nov 04, 2011 @ 17:36:36

    Cara Francesca, ti dirò che in verità – tolte le perplessità di cui sopra circa il continuo divergere, forse insito nel mezzo stesso, dei commentari telematici dal centro del tema proposto – ho apprezzato davvero la tua critica, nonché il supporto metodologico che la sostiene. Trovo entrambi calzanti, rileggendomi. In un primo momento avevo addirittura pensato di risponderti riproponendo il mio testo ma volto in inglese con il google traduttore, che come noto produce scarti e pasticci esilaranti e incredibili. Poi ho pensato che ciò poteva dar luogo a fraintendimenti, ed ho optato per la semplice risposta che hai letto. Ad ogni modo: commenti nel web, spesso per il poco tempo che si ha a disposizione, mi inducono sempre al tentativo di rispondere al più alto numero di stimoli nel minor spazio possibile. E spesso ne risultano aggregati bizzarri come quello in discorso. Non è un male insomma l’ammonimento che mi hai rivolto.

    Un saluto, ancora,

    f.t.

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  11. Francesca
    Nov 04, 2011 @ 17:53:55

    Guarda, una persona che accetta, come tu fai, una critica – nel senso etimologico del termine, che vuol essere costruttiva e stimolare una riflessione, certo, non mossa da altri motivi, che invece purtroppo spesso ribollono sul fondo di certe punture cattive – e ne riconosce il fondamento, può essere solo una persona intelligente. Ti faccio i miei complimenti. E non scherzo.
    Non so se conosci l’inglese, ma appunto, nascendo da uno spirito empirico quale quello dei suoi parlanti, l’esercizio di tradurre ciò che si scrive in inglese è davvero utilissimo. Io stessa sto traducendo un testo da me scritto e, nonostante per mia natura tenda puntigliosamente alla chiarezza – almeno quella che mi è al massimo possibile ottenere – mi trovo a riscrivere in italiano certi punti per poterli tradurre come si deve. Il che migliora quello che avevo inizialmente scritto.
    Se tutti quelli che in Italia scrivono saggi, testi critici e anche testi letterari si provassero a farlo, ti assicuro che almeno la metà di quello con cui intasano le librerie e le accademie scomparirebbe con immenso beneficio delle patrie lettere.
    Idem per molti commenti su LPLC.

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  12. r.m.
    Mar 16, 2012 @ 09:39:56

    Gentilissima Dott.ssa Diano vorrei invitarLa ad aderire alla mia iniziativa “EX LIBRIS” e complimenti per il Suo blog raffinato e profondo.. sono lieto di apprendere che Lei ha tradotto il testo (complesso) di riegl di cui ho smarrito, nel corso dei miei trasferimenti, la edizione cappelli che vorrei ri_avere! uno stralcio in ciclostile (anche questo smarrito, sigh!) ce lo diede renato de fusco, credo però su traduzione di questi, ai tempi di storia dell’architettura e mi colpì tantissimo.. chiederò ora a mio zio, un vecchio professore del LATINGRECO ora 80enne, se conosce Suo Padre, zio r.b. era in contatto con tanti grecisti e lo era (é) anche lui! Se Le farà piacere mi piacerebbe discutere con Lei sul rapporto “TRADUZIONE TRASPOSIZIONE”, per ora non Le anticipo nulla…. Mi venga a trovare sul blog
    r.m.
    ps: mi scuso per l’eventuale invadenza che.. detesto!

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  13. Francesca
    Mar 16, 2012 @ 16:05:51

    Cao Architetto Matarazzo, prima di tutto la voglio ringraziare per il meraviglioso omaggio che ha fatto a mio padre, Sappho, un dipinto raffinatissimo e misterioso che di sicuro, se lei mi permette, pubblicherò sul mio blog.
    La ringrazio anche per le belle parole di apprezzamento per il mio blog. Ho visto il suo EX LIBRIS e altre sue opere e devo dire che mi affascinano, sia per i riferimenti colti e vastissimi (soprattutto Joyce, si figuri, l’Irlanda è per me un invito a nozze) sia per la bellezza e la raffinatezza tecnica delle immagini.
    La “Grammatica ” di Riegl nell’edizione Cappelli è purtroppo introvabile e Bollati Boringhieri ne doveva fare una ristampa anni fa. Poi, a causa di una spiacevolissima faccenda che ha visto anche l’intervento del mio avvocato, non se ne è più fatto nulla. Ma conto di pubblicarla di nuovo comunque, dato che è la prima versione storica che ne sia stata fatta in Italia e apprezzatissima da tutti i grandi storici dell’arte dell’epoca.
    Sono molto curiosa di sapere di più di questa “Traduzione trasposizione”, mi tenga al corrente.
    La ringrazio di questo suo messaggio, che mi ha fatto un immenso piacere.

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  14. luisa contarello
    Nov 30, 2012 @ 21:24:25

    finalmente ti ho letto..e’ incredibile quante cose ci sfuggano, anche se in molti sensi vicine..grazie!!
    a presto
    luisa

    ps mi chiedevo se per caso a cork tu abbia conosciuto Desmond o’Grady. Lo ho incontrato anni fa a Roma e mi aveva molto colpita. Credo di aver imparato da lui sulla poesia e non sole cose che mai mi sarei aspettata…

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  15. Francesca
    Dic 01, 2012 @ 01:05:08

    Grazie a te Luisa. No, purtroppo non l’ho mai incontrato e non so se all’epoca fosse in Irlanda

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  16. annaaprea55
    Lug 21, 2013 @ 15:09:25

    Sono finita per caso su questo blog cercando una citazione di Pietro Citati, complimenti di cuore è tutto molto interessante.

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  17. Francesca
    Lug 21, 2013 @ 16:17:10

    Grazie Anna, che piacere il suo commento. E le faccio anche io i complimenti per il suo blog davvero bello.

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  18. mara fam
    Mar 23, 2015 @ 00:52:04

    Ciao Francesca! Ti ho “nominata” per il Liebster Award 2015 https://strettalafoglia590.wordpress.com/2015/03/22/liebster-award-2015/

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  19. Francesca
    Mar 23, 2015 @ 01:19:46

    Grazie Mara! Hai un bellissimo blog

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  20. margherita crepax
    Feb 13, 2023 @ 00:50:42

    Gentile Francesca Diano , ho appena letto la sua traduzione di And Death Shall Have No Dominion. Mi è piaciuta molto e mi ha permesso di capire la poesia di Dylan Thomas nell’originale molto più di altre traduzioni in italiano. Grazie, Margherita

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    • Francesca
      Feb 13, 2023 @ 02:22:01

      Gentile Margherita, la ringrazio moltissimo. Il suo è un commento che mi rende felice, perché la traduzione di un testo così complesso da ogni punto di vista non è cosa semplice e prima di tutto un traduttore dovrebbe aver chiaro il significato del testo, in modo poi da renderlo chiaro anche al lettore. Nel caso di Dylan Thomas e in genere di tutti i grandissimi poeti, le implicazioni semantiche sono molteplici e spesso sfuggono tanto sono ricche e sfaccettate. Ecco perché ho voluto spiegare le mie scelte traduttive. Ancora grazie a lei.
      Se vuole può riscrivere il suo commento direttamente sotto il testo stesso

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