Laura Valeri, L’isola del silenzio.

Chi non ha mai fantasticato di fuggire su un’isola deserta? Chi non ha desiderato anche solo una volta di abbandonare il trambusto, i doveri pesanti, la routine che si fa soffocante della vita che spesso ci troviamo a condurre e in cui ci sentiamo intrappolati? Ma alla fine questo rimane un sogno che ci consola e che releghiamo nel regno dell’immaginazione e della fantasia che ci aiuta a vivere. In fondo, i mezzi per evadere dalla routine li abbiamo, anche se non necessariamente richiedono un trasferimento o un cambio di vita drastico.

Un mezzo meraviglioso è la lettura. Ho riletto già tre volte, in vari stadi della mia vita Robinson Crusoe, e credo che lo rileggerò. Così come Walden. Ti danno il senso di cosa significhi libertà, che non è mai scevra da compiti e doveri, anche se di natura molto diversa da quella di una vita incanalata nei percorsi della società cui apparteniamo. Eppure, che senso di liberazione quelle pagine comunicano. Che spazi vasti aprono, dove la mente può veleggiare.

Un’isola del tutto deserta, lontana dal mondo abitato però è una sfida che richiede moltissime competenze, capacità di adattamento, di conoscere e saper usare le risorse a disposizione, forza morale e resistenza fisica, oltre che un grande amore per la solitudine. Tuttavia si può trovare un compromesso, una via di mezzo, che permetta di apprezzare un ritorno alla natura, i suoi silenzi, la sua bellezza incontaminata, il senso di libertà, anche se temporaneo, dalle catene della vita quotidiana.

E’ quello che ha fatto Laura Valeri e che ha raccontato in questo suo piccolo libro prezioso, L’isola del silenzio, (titolo originale After Life as a Human), traduzione di Francesca DianoGalaad Edizioni 2019, il suo primo romanzo tradotto in italiano.  Laura e suo marito hanno abbandonato tutto per trascorrere una vacanza su Dog Island, una minuscola isola, una lingua di terra al largo della Florida, nel Golfo del Messico, a circa 7 km dalla costa, di fronte a Carrabelle, abitata stabilmente da non più di cento persone e da una ricchissima fauna protetta: gabbiani, pellicani, tartarughe marine, cojote,  ed altre creature libere, dichiarata Riserva Naturale.

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Laura Valeri

Laura Valeri, che è la pronipote del grande poeta Diego Valeri, da bambina si è trasferita negli Stati Uniti a seguito del lavoro di suo padre, e insegna Scrittura Creativa alla Georgia Southern University di Atlanta. E’ autrice pluripremiata di numerosi romanzi e racconti e dirige la rivista Wraparound South da lei fondata.

Su questa isola incontaminata, in questo paradiso naturale, che si può raggiungere solo via mare, o più raramente con piccoli aerei privati che hanno a disposizione come pista d’atterraggio solo una lunga striscia di terra erbosa, non esistono strutture, servizi, locali pubblici o negozi. Non ci sono medici né forze dell’ordine. Internet arriva a intermittenza, seppure arriva. I residenti si arrangiano a far ogni cosa da sé. L’acqua viene trasportata da terra, come le provviste, l’elettricità è fornita da pannelli solari o generatori. Qualcuno affitta a occasionali vacanzieri avventurosi un limitato  numero di cottages, per il resto vi sono solo pochi abitanti stabili; gente che ha voluto dire addio alla vita convulsa, al rumore, alla folla una volta per sempre.  Perché i grandi dominatori dell’isola sono il mare, le spiagge deserte, bianche come polvere di zucchero, punteggiate di conchiglie rarissime, e il silenzio, rotto solo dal vento, dal rumore del mare e dalle grida degli uccelli marini. I suoi colori sono il blu cobalto e verdazzurro del mare,  il bianco delle spiagge, delle nubi e della spuma marina e qualche tocco di verde delle poche pinete. E poi il viola-rosa dorato dei tramonti.

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L’isola respira, parla, e in quella magica solitudine si può udire la voce di quel potente alito, che riporta ai primordi del mondo. Laura Valeri quella voce l’ha udita e ce la racconta, in quattro capitoli di prosa raffinata, elegante, da scrittrice di alto rango. Un linguaggio asciutto e forte, quasi melvilliano a tratti, che le permette di dialogare con il mare, con la sabbia, con un gruppo di pellicani strafottenti, con la vegetazione dell’isola, con una folaga che ha perduto la rotta e le sue compagne, di cui raccoglie gli ultimi strazianti istanti di vita, ma,  soprattutto, con se stessa. Perché il grande dono dell’isola, terra di paradiso, ma fragile perché spazzata dagli uragani e a rischio di scomparire, è per Laura una più profonda consapevolezza di sé e del suo rapporto – del rapporto dell’uomo in realtà – con la natura. Ma è anche una forte denuncia delle devastazioni che la stupidità e l’incapacità umana di proteggere l’ambiente provocano.

E’ dunque non solo un libro bellissimo, che promette di far sorgere davanti agli occhi del lettore le immagini di un paradiso incorrotto e inondato di luce, profumato di oceano,  avvolto nel mistero di una bellezza primordiale, ma è anche una piccola guida interiore, e un libro che può ispirare chi è sensibile alle problematiche ambientali.

Sì, Dog Island, esposta agli uragani, eppure carica di tesori, gemma preziosa del mare, è in fondo specchio del cuore umano.

 

Francesca Diano

 

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L’isola del silenzio

(C)2019 by Francesca Diano RIPRODUZIONE RISERVATA