E’ appena uscita, per i tipi di Guanda, una edizione del tutto nuova del primo romanzo di Anita Nair, Un uomo migliore, da me tradotto, il romanzo che mi ha fatto scoprire e amare Anita. E’ stato il suo primo romanzo, precedente al bestseller internazionale Cuccette per Signora, ma che già contiene tutta la magia, l’eleganza, la profondità della sua scrittura, che ne hanno fatto una delle voci più amate e conosciute della narrativa indiana in lingua inglese.
Anita Nair – Un uomo migliore
30 Gen 2011 Lascia un commento
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Thomas Crofton Croker – Racconti di fate e tradizioni irlandesi. Traduzione e cura di Francesca Diano
29 Gen 2011 7 commenti
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Questo libro, Fairy Legends and Traditions of the South of Ireland, di Thomas Crofton Croker, pubblicato per la prima volta a Londra, in forma anonima, da John Murray nel 1825, e illustrato dalle meravigliose incisioni di William Henry Brooke, ha cambiato la mia vita. La storia di come ne sono entrata in possesso, quello che dalle pagine di questo libro per me è venuto, ha, non meno del suo contenuto, qualcosa di magico e fatato.Moltissimi anni fa, quando vivevo a Londra entrai, come spesso facevo, un pomeriggio di fine estate dal libraio antiquario che aveva il suo negozio vicino alla casa in cui abitavo. Di lì a poco sarei tornata in Italia e, quasi a commiato, per un gesto di vera amicizia, quasi come un dono per l’amore che entrambi condividevamo per i libri vecchi e antichi, il libraio mi offrì a un prezzo davvero esiguo – ora penso, troppo esiguo, dato che lui non poteva non conoscerne il valore – questo piccolo libro antico, con la sua rilegatura originale e costellato di bellissime incisioni. Mi disse: “lo compri, vedrà, ne sarà contenta”. E non posso dimenticare, dopo così tanti anni, quello strano sguardo con cui accompagnò le sue parole. Fu quasi come se quel libro avesse voluto trovare me… come se lui avesse avuto il compito di consegnarmelo.
Io amo moltissimo i libri vecchi e antichi, i libri che recano i segni del Tempo, e ancor di più i miti e le leggende e acquistai immediatamente, senza saperlo, quella che è una rarissima e preziosissima prima edizione anonima del primo libro di racconti orali mai pubblicato sulle Isole Britanniche.
Croker pubblicò in seguito altre tre edizioni con aggiunte, di queste leggende e moltissime opere pionieristiche, sia sulle tradizioni irlandesi che sulla musica irlandese, oltre a meravigliosi diari di viaggio, testi teatrali e antiquari. Ed è giustamente riconosciuto come il vero pioniere della ricerca folklorica sulle Isole Britanniche.
Nato a Cork, a diciotto anni, dopo la morte del padre si trasferì a Londra, dove lavorò fino al pensionamento come cartografo all’Ammiragliato, poiché possedeva anche un grande talento di disegnatore e incisore. Giovanissimo, ancora a Cork, allora definita l’Atene d’Irlanda, aveva fondato un’Accademia di studi antiquari. Appassionato di antichità, girò per le campagne del Munster raccogliendo reperti antichi, racconti orali, tradizioni e leggende. Ma il suo primo vero incontro con la grande tradizione orale irlandese avvenne la vigilia di San Giovanni al pattern (festa del Santo Patrono) che celebrava San Finnbar, il 23 di giugno del 1813. Quella notte, fra danze, musica, canti e celebrazioni quasi orgiastiche, ascoltò per la prima volta, dalla voce di un’anziana donna, un caoine (keen in inglese), vale a dire una lamentazione funebre ritualizzata, di straziante bellezza. Ne fu così colpito, che la tradusse e poi la pubblicò. Ma fu in quel momento che decise di dedicare parte della sua vita allo studio e alla diffusione della tradizione orale irlandese.
A Londra conobbe e poi sposò Marianne Nicholson, la figlia del famoso pittore Francis Nicholson, fondatore della scuola acquarellistica inglese, di cui divenne amico poiché il mio Crofty, come lo chiamai subito, era un disegnatore di non poca vaglia. Amico di Sir Walter Scott, di Charles Dickens, di Disraeli, di Alicia Lefanu, dei Grimm e di molti altri protagonisti della cultura e dell’intellighenzia vittoriana, fu un uomo famosissimo, geniale e un conversatore di fascino unico. Membro di numerose accademie, autore di studi e saggi pionieristici sulle tradizioni irlandesi, morì nella sua casa di Camden nell’agosto del 1854.
Il valore enorme delle Fairy Legends, opera tra le più famose in Irlanda, Inghilterra, America, Germania e Svezia per le leggende irlandesi, sta anche nella struttura assolutamente rivoluzionaria che Croker scelse per il suo lavoro di pioniere. Ispirato dalla raccolta dei Fratelli Grimm, da poco tradotta in inglese e dal loro metodo di ricerca, si rese conto che nulla del genere era mai stato fatto per preservare e tramandare in forma scritta la tradizione orale della sua terra. Ma, rispetto ai Grimm, Croker apporta alcune modifiche al metodo di raccolta. Difatti egli narra le leggende così come gli vennero raccontate dalla viva voce dei narranti, senza molte alterazioni o modifiche e confinandosi nelle ricchissime e coltissime note alla fine di ogni leggenda. Questo rispetto per il testo originale è unico al suo tempo e ha anticipato di almeno un secolo le tecniche della ricerca folklorica, facendogli avere, a buon diritto, l’appellativo di pioniere del folklore irlandese e non solo. Ma tutto questo io lo scoprii un po’ alla volta, con la difficoltà che negli anni ’70 e ’80 non esisteva internet e la facilità che abbiamo oggi di reperire informazioni, né in Italia esisteva alcun materiale utile, dato che quest’opera importantissima e famosa era del tutto sconosciuta da noi. Inoltre l’Irlanda non era ancora diventata di moda, come poi fu in seguito.
Tuttavia, la lentezza con cui potei compiere le ricerche in un’epoca in cui non esisteva il web e in Italia nessuno sapeva chi fosse Croker, e l’immersione emozionante in quella che mi pareva l’avventurosa scoperta di un tesoro sepolto, mi permisero di scoprire anche dentro di me un crescente amore per quest’isola, per il suo passato, per la sua gente e, soprattutto, un amore profondo per l’autore, tanto da rendermelo familiare e intimo. Al punto che, il nomignolo con cui l’avevo battezzato, Crofty, scoprii poi essere quello con cui lo chiamavano gli amici più intimi!
Quando, nel maggio del 1825, l’opera uscì, in 600 copie, pubblicata dal più grande editore del tempo, andò esaurita in una settimana! La grande modernità della sua struttura e la sua bellezza spinsero i fratelli Grimm, che alla fine del 1825 ne ricevettero una copia da un amico, a tradurlo immediatamente in tedesco, con un saggio introduttivo che è in sé un piccolo capolavoro. Non sapevano che ne fosse l’autore, ma lo scoprirono quando Croker, immensamente onorato di aver ricevuto tanta attenzione e stima dai due grandi studiosi, scrisse loro una lettera di ringraziamento. Tuttavia, conoscevano già Croker, avendone letto la prima opera, Researches in the South of Ireland, una sorta di viaggio sentimentale in cui però vi erano già i primi accenni di una ricerca folklorica e in seguito gli scrissero che nelle Leggende avevano riconosciuto il suo stile.
In seguito i Grimm e Croker divennero amici e anzi nacque un progetto di pubblicare una storia comparata del folklore europeo, progetto che però non si poté realizzare.
La bellezza, l’importanza di questo lavoro mi spinsero a tradurlo – ed è stata una gioia ad ogni parola – e poi a proporlo a un editore. Ma, come si sa succede che, in Italia, molti editori sono prevenuti nei confronti di autori che non conoscono, anche se famosissimi altrove. Lo offrii a una serie di grandi editori, la cui mancanza di acume li spinse a rifiutarla. L’Irlanda, come ho detto, sarebbe diventata di moda solo alcuni anni dopo. Poi finalmente Corbo&Fiore ne fecero una prima edizione, anche se non molto curata e nel 1998 – mentre insegnavo all’Università di Cork – Neri Pozza ne acquistò i diritti. Parlo della Neri Pozza il cui direttore editoriale era all’epoca Angelo Colla, con cui ho collaborato molti anni e felicemente.
L’edizione italiana, per la quale ho scritto un lungo saggio, frutto delle mie ricerche e delle mie scoperte, proseguite poi nel mio lungo soggiorno irlandese, è stata – come ben prevedevo – un successo e ne sono state fatte moltissime ristampe e numerose edizioni. Mentre mi trovavo a Cork, durante il mio insegnamento all’University College, l’editore irlandese Collins venne a sapere che io possedevo una copia della prima edizione anonima delle Fairy Legends, quella preziosissima edizione che nemmeno il fornitissimo Dipartimento di Folklore dell’University College di Dublino possedeva e volle farne una ristampa anastatica per celebrare il bicentenario della nascita di Croker, che cadeva proprio quell’anno. Il volume uscì a mia cura e l’Irish Times mi dedicò un articolo in seconda pagina. Un onore che mai avrei immaginato!
Stephen Pearce, Ritratto di T. C. Croker nella maturità conservato nella Crawford Art Gallery, Cork
Il valore di questo libro per me però, non è solo intrinseco, ma è davvero personale. Infatti è stato proprio leggendo queste pagine e per il profondo desiderio di capire chi fosse quel coltissimo e geniale autore anonimo, quale la storia di quel fascinosissimo libro, che mi sono inoltrata nello studio del folklore irlandese e non ho mai più smesso. Ed è stato come ritrovare una patria perduta, come riudire molte voci che prima tacevano, come inoltrarmi dentro un bosco in penombra seguendo un sentiero che conduceva a una casa illuminata. Questo libro è stato una porta d’ingresso in un passato ancora vivissimo, mi ha condotta in Irlanda, ma mi ha rivelato molti misteri, anche di me stessa.
E in fondo devo a questo libro, a questo autore, pioniere in tutto, se anche per me si sono aperte le porte di un passato che non conoscevo, un passato che è diventato il mio futuro, che ha alimentato i miei studi, le mie ricerche, la mia scrittura, e ha ispirato il mio romanzo, La Strega Bianca – una storia irlandese. Perché questo non è un libro, ma un essere vivente, un pezzo di me e un diretto legame col mio autore.
Esistono opere e autori che sono dei classici fin dal loro apparire, e queste Leggende di Thomas Crofton Croker, mai andate fuori stampa in Irlanda, in Gran Bretagna, in Germania, in Svezia e negli USA, sono proprio questo. Non hanno scadenza, perché sono figlie del tempo, come lo sono i miti e tutta la grande tradizione orale.
(C) 2011 by Francesca Diano RIPRODUZIONE RISERVATA
The White Witch – An Irish story – by Francesca Diano
19 Gen 2011 8 commenti
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The White Witch
an Irish story
a novel by
Francesca Diano
Synopsis
A long journey through Ireland on a very special quest: a mystery to be unveiled. A love story that belongs to another life. A surprising encounter with a woman, who is both a witch and a psychic: the White Witch. She will help raising the veil hiding Sofia’s past.
The beauty and magic of the island will disclose the secret female power, the healing power of the Great Mother Goddess, as agents of a total transformation.
That of Sofia is a journey through time and space, doubled by a journey inside herself.
Thanks to the beauty of a nature still intact, of the rich tradition of myths and legends, surrounded by a world of magic appeal,Sofia discovers a part of herself still unknown.
Sofia comes to Ireland leaving behind a frustrating relationship and a life of sorrows and painful experiences, bringing with her a deep love for this land, a thirst to know, and the ability to see.
The events of her present life intertwine with flashbacks of a distant past, like in a riddle to be solved.
Visions of past lives, recollections of past events of her present life, mixed together, shifting from one place to the other, from one time to the other, create a fluid reality, where all boundaries are dissolved.
Reality becomes transparent. A see-through wall. So that Sofia will discover the truth hidden behind reality.
And it is in this magic island that the Great Goddess will disclose her healing power.
While meeting the various characters in her new homeland,Sofia recalls people and events of her life, and all the things that were before unclear and confused, will acquire a new meaning and place through the unexpected events of her new life.
Cork, Cobh, Dublin, Monkstown, the Killarney lakes, Glandore, the National Museum, are all for Sofia places of learning and discovery. Each of them is a centre.
And, in Ireland, Sofia will find the mother she never had.
The chance finding of a precious, unknown drawing by Daniel Maclise, will lead her to the love she was waiting for since all her life, but, most of all, she will find herself, as a whole and new being.
The special structure of the novel, like a Chinese box, is intended to recreate that unique sense of time and space of the ancient Celts and of the mythological and oral narration. A circular time, where past and present are at the same level, where there is no centre and yet the centre is everywhere.
Embedded into the prose writing, are some poems, as poetry was the choice required by writing at that special point, to express the deepness of the distant past.
This is a story where the female principle and archetype play a central role.
And it is in this magical island that the healing power of the Great Mother Goddess will emerge and work her healing magic.
Ireland, its people, its myths, and its landscapes become the means and agents of a rebirth.
All the unanswered questions that Sofia brings with her toIreland, will find their answers. All the pieces of the puzzle will fit, one by one, at the end.
Where is the bay she keeps seeing in her vision? Who is the man on the yacht she has been seeing all her life sailing on that bay? Why is Ireland so special to her? What is she to find there? All these questions will get their answers.
In the novel’s circular structure, inspired by the Celtic vision of time, beginning and end coincide, so that the beginning is also the end.
And, of course, the end is not the end, but just a new beginning….
FRANCESCA DIANO was born in Rome in 1948. Her father, the famous philosopher and scholar of ancient Greek, Carlo Diano, professor of Greek Literature and philosophy at the University of Padua, had a great influence on her education and studies, especially as regarding her interest in mythology and ancient cultures.
In 1971 she graduated Magna cum Laude in History of Art at Padua University. In the Seventies she lived for some time first in Oxford, where she did research on medieval Italian illuminated manuscripts and later for some years in London, where she held courses of Italian Art at the Italian Institute of Culture and worked at the Courtauld Insitute.
In 1997/98 she lectured Italian at University College Cork.
From 1981 she’s a literary translator, working in the years for well known Italian publishers, like Cappelli Fratelli Fabbri, Neri Pozza, Guanda. Among her authors are: Thomas Crofton Croker, (Fairy Legends and Traditions of the South of Ireland), Anita Nair, Sudhir Kakar, Themina Durrani, Susan Vreeland, Uzma Khan, Kushwant Singh, Pico Iyer, Geraldine Brooks etc. She has also translated, among others, poems by the two Irish leading poets, James Harpur and Gerard Hanberry.
She is the official Italian translator of all works of the best seller Indian author Anita Nair.
Irish folklore and oral tradition are among her main interests, born when in 1973 she was so lucky to find in London one of the few and very rare original copies of the 1825 first edition of T.C.Croker’s Fairy Legends .
In 1998 she was the curator for the Collins Press, Cork, of the facsimile edition of 1825 T.C.Croker’s Fairy Legends, the one in her possession. Such edition was released to celebrate the bicentenary of Croker’s birth. On that occasion she was interviewed by the Irish Times about her interest for T.C.Croker and Irish folklore.
Her Italian translation of Croker’s work, enriched by her long introduction (published by Neri Pozza with the Italian title Leggende di Fate e Tradizioni irlandesi) was also launched at the Irish Embassy inRome, on the personal invitation of the Ambassador and had several reprints and different editions.
She lectures extensively on art, literature, translation studies (University Alma Mater in Bologna) and Irish folklore. Her essays and articles on Irish folklore have been published on journals and newspapers.
She writes poetry in Italian and English, short stories, essays and is of course still active as an Art critic, writing essays on some Italian well known artists
In 2012 she was awarded the most important Italian Literary Prize for a short story, the Premio Teramo. In 2013 she published a collection of short stories, Fiabe d’amor crudele (Tales of cruel love) Edizioni La Gru and soon a collection of her poems will be released by the same publisher.
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